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Uva vite Adama Italia

Vite

La linea protezione vite è il catalogo di soluzioni pensate da Adama per il diserbo nella gestione delle infestanti e il trattamento della peronospora, una delle più gravi micopatie della coltura della vite.

Il mondo della vite

L'Italia è un paese culturalmente inseparabile dal vino. Ciò è certamente dovuto da un lato all'incredibile varietà di vini che produce producono e dall'altro alla pura quantità: la produzione annuale ammonta infatti a 55 milioni di ettolitri di vino. L'Italia è tra i maggiori produttori di vino al mondo, con 650.000 ettari vitati, per un numero di aziende superiore a 300.000.

La vite è coltivata in ogni regione italiana. L’Italia è il primo produttore al mondo e le sue esportazioni sono dirette principalmente verso Germania, Regno Unito e Stati Uniti d'America.

Tecniche di diserbo

Erbicidi

Il diserbo nell’ambito viticolo risente di influenze legate all’aspetto economico, alle disposizioni legislative, alle limitazioni dettate dai disciplinari di produzione integrata e alla selettività dei prodotti disponibili sul mercato.

La gestione integrata delle infestanti con diserbo localizzato sulla fila e inerbimento (temporaneo o permanente) controllato tra i filari ha assunto importanza sia negli ambienti di pianura che in quelli collinari.

Il mantenimento di una fascia inerbita contrasta l’erosione e la perdita di sostanza organica per ossidazione. 
Inoltre il vigneto non ha solo un aspetto legato alla mera produzione di prodotto, ma assume anche un ruolo paesaggistico legato anche al settore del turismo enologico. Il diserbo localizzato consente una riduzione dei costi sia in termini economici che di immissione di prodotto nell’ambiente. 
Oltre alla scelta del prodotto è di primaria importanza anche scegliere il corretto periodo di applicazione per un’efficace gestione delle malerbe.

Applicazioni autunnali 
Trattamenti con erbicidi totali addizionati con prodotti residuali che ne ampliano lo spettro d’azione semplificano il diserbo controllando le malerbe durante il periodo invernale. In autunno ci sono le migliori condizioni per l’assorbimento degli erbicidi e molte infestanti sono attive e di conseguenza più sensibili ai trattamenti. 
I trattamenti autunnali facilitano inoltre la gestione delle malerbe nel periodo primaverile.

Applicazioni primaverili 
Trattamenti con prodotti fogliari alla ripresa vegetativa, con infestanti in attiva crescita, sono necessari per il controllo di malerbe annuali sia dicotiledoni che graminacee. 

Peronospora

Fungicidi

La Peronospora della vite (Plasmopara viticola) è una delle più gravi micopatie di questa coltura. Se non adeguatamente controllata può decurtarne fortemente la produzione. 

Sintomi
Le foglie sono generalmente i primi organi colpiti. Il primo sintomo visibile è la così detta “macchia d’olio”. Sulla pagina inferiore della foglia, in corrispondenza della macchia d’olio, compare la caratteristica “muffa bianca”. Sulle foglie più mature la muffa assume un aspetto “a mosaico”, dovuto alla caratteristica dei tessuti e delle nervature. Si ha successivamente la necrosi della porzione di lembo fogliare interessata dalla macchia e il disseccamento e la caduta delle foglie.

Sul grappolo gli attacchi possono verificarsi prima, durante o dopo la fioritura. In pre-fioritura si può verificare l’infezione del rachide e il suo conseguente disseccamento. Il grappolino colpito si ripiega nella caratteristica forma a “S”. In piena fioritura i grappoli sono molto sensibili e sulle parti colpite la muffa si sviluppa in abbondanza. Con grappoli sviluppati la loro vulnerabilità si riduce alle parti con le aperture stomatiche ancora funzionanti. Se gli acini sono aggrediti a degenerazione degli stomi avvenuta (oltre 3-4 mm di diametro), l’infezione avviene attraverso il pedicello e manifesta un imbrunimento degli acini stessi (“Peronospora larvata”).

I tralci sono gli organi meno coinvolti. 
Se colpiti imbruniscono e non lignificano.

Ciclo
La Peronospora sverna nel terreno sotto forma di spora sessuata (Oospora) nei residui delle foglie infette dell’anno precedente. Le piogge di primavera (“preparatorie”) ne permettono la germinazione e la produzione di un organo che può liberare le zoospore contenute al suo interno, le quali arrivano sugli organi verdi.
 
Gli stomi sulla pagina inferiore delle foglie sono la via d’ingresso del micete. Le zoospore producono un tubo germinativo che penetra il tessuto vegetale e dà inizio all’infezione primaria e al successivo periodo di incubazione di durata variabile in funzione del clima. Il micelio della Peronospora si allarga nutrendosi dalle cellule dell’ospite. In corrispondenza della macchia d’olio si ha la fuoriuscita della muffa bianca (sporangiofori) che portano nuove zoospore, pronte a ripetere altre infezioni dette, infezioni secondarie; per la partenza delle “secondarie” è sufficiente una bagnatura di qualche ora (anche rugiada).

Linea vite difesa dall’Oidio

Fungicidi

La pericolosità di Erysiphe necator, agente dell’Oidio (o Mal Bianco della vite), varia molto in funzione dell’ambiente di coltivazione. In alcune aree e in collina si sostituisce alla Peronospora come patogeno sul quale impostare la strategia globale di difesa della vite. Predilige andamenti stagionali caldo-umidi con ridotte precipitazioni ed elevata ventilazione.

Sintomi
Su entrambe le pagine delle foglie si sviluppano macchie rotondeggianti bianco cenere che poi necrotizzano. In tarda estate - inizio autunno, il micelio presente sulle foglie può infettare le gemme durante la loro formazione e restare latente fino alla successiva primavera.

Sui grappoli la patologia si manifesta da inizio fioritura fino all’invaiatura con comparsa di una muffa bianco cenere e una reticolatura necrotica in corrispondenza della quale i tessuti arrestano la crescita causando spaccature nell’acino.
 
In corrispondenza dei tralci erbacei compare inizialmente una muffa biancastra e successivamente delle macchie reticolate superficiali distinguibili solo dopo la lignificazione.


Ciclo
L’Oidio è un patogeno obbligato che compie il suo intero ciclo sulla vite. Sverna soprattutto come micelio all’interno delle gemme infette per poi riprodursi per moltiplicazione agamica (conidiofori - conidi) e gamica (cleistoteci - ascospore). 

In primavera l’infezione può essere originata da:

  • Micelio latente svernante - i giovani germogli assumono una colorazione biancastra e il classico aspetto detto “bandiera”.
  • Rilascio di ascospore - questo tipo di infezione avviene solo una volta durante il ciclo vegetativo della coltura.

Entrambe le strutture danno origine a un nuovo micelio che colonizza diversi organi vegetali e porta alla produzione di strutture dette “austori” grazie al quale il fungo perfora la cuticola vegetale e assorbe i succhi cellulari degli organi colpiti.

è importante prevedere una strategia di difesa integrata che affianchi un’azione di tipo preventivo (sempre raccomandabile) a quella curativa ed eradicate ottenibile con i trattamenti.

Linea vite difesa dalla Botrite

Fungicidi

L’agente causale, Botrytis cinerea, appartiene alla classe degli ascomiceti ed è un fungo necrotrofo: non necessita di tessuti vegetali vivi per sopravvivere.

Sintomi

Botrytis cinerea attacca solo i tessuti verdi ricchi d’acqua, non lignificati.

In pre-fioritura provoca il disseccamento e la successiva caduta dei grappolini. Su grappoli formati il danno è notevole e ne causa perdita in quantità e valore commerciale. Dalla fase di invaiatura gli acini perdono acidità, inizia l’accumulo degli zuccheri e la buccia si assottiglia. Sull’area colpita appare la caratteristica muffa color grigio. I danni maggiori si verificano su grappoli di cultivar più tardive e nei vigneti coperti a causa della presenza di elevata umidità.

Il peduncolo colpito marcisce e si rompe portando al distacco del grappolo



Ciclo

Il fungo sverna grazie a strutture di sopravvivenza (sclerozoi) e al micelio presenti nel tessuto corticale e nel ritidoma o all’interno delle perule delle gemme. In primavera queste strutture generano conidi che si diffondono sulla vegetazione producendo un tubetto germinativo e un appressorio che forano la cuticola degli organi colpiti. Il patogeno produce enzimi che degradano la parete cellulare per potervi penetrare (penetrazione attiva). L’infezione può avvenire anche attraverso ferite già presenti sul tessuto vegetale (penetrazione passiva). Le infezioni possono avvenire anche dopo la raccolta: B. cinerea sopravvive anche a 0°C e sopporta le basse temperature impiegate per la frigoconservazione.

Per contrastare lo sviluppo del patogeno è necessario garantire una buona aerazione della vegetazione e dei grappoli eseguendo adeguate potature ed evitare la formazione di ferite o lesioni di diversa natura (grandine, Tignola, Oidio, etc.).

 

Lotta agli insetti della vite

Insetticidi

Insetti e acari minacciano la sanità delle uve e quella del vigneto stesso. La prevenzione dei danni da insetti ad apparato boccale masticatore, quali gli stadi giovanili delle tignole, ha un ruolo cruciale per evitare marciumi del grappolo.

Tignoletta (Lobesia botrana)

Sverna come crisalide e compie tre generazioni l’anno. I danni più rilevanti sono quelli prodotti dalle larve sugli acini. Le lacerazioni provocate dalle larve favoriscono lo sviluppo di infezioni di Botrite e di altri funghi, alcuni dei quali produttori di micotossine. Particolarmente sensibili sono i vitigni con grappolo compatto.

Cicaline (Scaphoideus titanusEmpoasca vitis)

La cicalina americana (Scaphoideus titanus) compie una sola generazione e sverna come uovo. Le prime neanidi compaiono verso la metà di maggio e i primi adulti all’inizio di luglio. La lotta alle cicaline è essenziale per il contenimento della flavescenza dorata. La flavescenza dorata è una malattia da quarantena: un decreto di lotta obbligatoria regola gli interventi contro l’insetto vettore.

Eriofidi (Calepitrimerus vitis)

Gli eriofidi si localizzano sulla pagina inferiore delle foglie in accrescimento le quali si deformano e manifestano areole decolorate. I tralci invece presentano internodi accorciati.

Cocciniglie (Planococcus ficus, Parthenolecanium corni, Pulvinaria vitis)

Oltre a causare danni diretti dovuti alla sottrazione di linfa, producono melata sulla quale si sviluppano fumaggini, e possono essere vettori di virus. Compiono una sola generazione all’anno. 

Tripidi (Frankliniella occidentalis, Drepanothrips reuteri)

Questi insetti sono pericolosi fino al superamento dell’allegagione per i danni diretti che provocano sui frutticini con le ferite di ovideposizione e di alimentazione.

 

Lotta alla flavescenza della vite

Insetticidi

Gabriele Posenato agronomo presso Agrea srl Verona ci parla dell’annata particolarmente difficile a causa delle piogge intense che hanno causato danni devastanti alla vite. Grazie ad ADAMA e al nuovo prodotto a base di folpet FOLPAN ENERGY la strategia di difesa è stata vincente.

Biostimolanti della vite

Speciali

Exelgrow è

  • Innovativa tecnologia BIOPROCESS di doppia fermentazione.
  • Stimola la ripresa vegetativa e promuove la capacità fotosintetica.
  • Migliora l’assimilazione dei nutrienti.
  • Favorisce una migliore differenziazione e fertilizzazione delle gemme.
  • Migliora la resistenza agli stress abiotici (carenza idrica, abbassamenti e innalzamenti termici).